martedì 29 aprile 2008

Asino nel mondo!


Come si chiama l'asino nel mondo?

Inglese: donkey; ass;
Francese: âne
Tedesco: esel
Portoghese: burro
Spagnolo: asno; burro;
Russo: ишак
Olandese: ezel
Greco: γάιδαρος
Svedese: röv
Giapponese: ろば
Coreano: 당나귀
Cinese tradizionale: 驢子

L'olfatto!

Gli asini conoscono tutto col naso.
Annusano tutto e tutti.
Quando ci avviciniamo ad un asino la prima cosa da fare e farci annusare.
Allunghiamo la mano verso di lui e aspettiamo che si avvicini.
Ci annuserà il dorso della mano...soffierà...e solo allora avrà memorizzato il nostro odore e lo ricorderà per sempre.
Quindi tutto ciò che viene utilizzato con loro (brusca, striglia, capezza...) va fatto prima annusare.
Proprio perchè "conoscono col naso" può capitare che alcuni odori non gli asino graditi.
Ad esempio, al centro dove vado io, ci sono principalmente dei cavalli (oltre i 5 asini/e di cui mi occupo) e le spazzole vengono usate per i cavalli. Appena faccio annusare una di quelle spazzole agli asini, si spostano e non si fanno spazzolare.
Quindi deduco che l'odore dei cavalli non sia di loro gradimento.
Nei prossimi giorni proverò con spazzole usate su altri asini e con una spazzola nuova.
Speriamo bene!

giovedì 24 aprile 2008

Asino ghiottone!


Vi presento Pippo!
Asino dell'Asinara...
E' veramente un gran golosone!
All'Asinara non bisogna mai lasciare, lontane da se, buste con il pranzo, perchè lui annusa e con il muso apre la busta....
inutile dire che fine fa il pranzo!

Denti ed età!

Guardate i denti dell'asino e ne capirete l'età!

Gli asini hanno 2 dentizioni: da latte e permanente.

Incisivi, canini, premolari e molari.

Ogni dente cresce nell'arco di 6 mesi.

Cioè, quando sono comparsi tutti i denti da latte hanno 2 anni.

A 2 anni e mezzo perdono il primo dente da latte e così via.

Fino ad una dentizione completa e permanente all'età di 5 anni.

Esempio pratico per capire meglio:
se un asino ha 3 denti permanenti e 1 da latte, quanti anni ha?

4 anni! Perchè a 4 anni e mezzo perderà l'ultimo dente da latte e entro i 5 anni avrà la dentatura permanente completa.

sabato 19 aprile 2008

Indossare la capezza

Questa è una comune capezza per Pony in nylon.
Per gli asini si usano spesso delle capezze per pony perchè sono le più piccole ed hanno la conformazione adatta.
La capezza si mette solo quando l'asino deve lavorare. Non si lascia assolutamente quando gli animali sono al "pascolo".
Bisogna avere alcuni accorgimenti prima di fargliela indossare:
- pulire l'asino in modo che lo sfregamento della capezza sul muso, con lo sporco non provochi punti senza pelo o irritati;
- fargliela annusare e aspettare che l'asino sia incuriosito e si avvicini lui per conoscerla.

Come si mette la capezza?
Io ho dovuto imparare sul campo...non lo consiglio!
Non utilizzate capezze con la parte che va sopra la testa (sinceramente non so come si chiama) senza la fibbia perchè le orecchie degli asini sono molto lunghe, siccome si tratta di un movimento veloce, è meglio avere una capezza che si apre per evitare che l'asino se ne vada.
Inoltre, l'anello che si trova sotto il muso serve per attaccare la longhina.
Passiamo all'aspetto pratico.
Gli asini sono molto curiosi e come avrete già notato, quando prendiamo una cosa in mano ed entriamo nel paddock loro ci seguono e iniziano ad annusarla.
Lasciamolo fare.
Solo dopo la classica annusatina e con la capezza già pronta (slacciata) la avviciniamo al muso e con un movimento veloce e deciso la mettiamo all'asino.
Specialmente le prime volte la capezza va lasciata per pochi minuti. La si toglie e la si rimette per fargli capire che si può mettere ma si può anche levare.
Accompagniamo questi gesti con una carezza ed un "bravo" appena l'ha indossata e "ora la togliamo" sempre accompagnata da carezza quando la leviamo.
Lui in poche volte associerà le parole ai gesti.
2 cose sono molto importanti:
- congratularsi con lui, dargli un rinforzo positivo (carezza sentita, se no se ne accorge!!) quando fa qualcosa di positivo;
- aspettare i suoi tempi! Gli asini sono lenti, calmi e non bisogna chiedere tutto e subito (se no diventano dispettosi); loro sono testardi è vero...ma è anche vero che se non capiscono hanno paura e non fanno nulla.

venerdì 18 aprile 2008

Latte d'asina



Visto che le asinelle di cui mi occupo tra poco saranno 4 mi sto documentando sul latte d'asina.


Lo sapevate che ha caratteristiche organolettiche sono simili al latte materno? O meglio, è l'alimento di origine animale con le caratteristiche organolettiche più vicine al latte materno.
Molto tempo fa il latte d'asina veniva dato senza alcuna riserva al posto del latte materno.
Purtroppo oggi, solo alcuni pediatri consigliano il latte d'asina ai bambini allergici al posto del comune latte in polvere. Quest'ultimo è sicuramente più reperibile rispetto al prodotto naturale delle asine anche se si stanno facendo grossi passi avanti specialmente nelle grandi città.
Ad esempio nel comune latte di mucca le proteine sono il triplo (analisi in 100 grammi di latte) rispetto a quelle del latte materno, mentre i valori di quest'ultimo sono molto simili nel latte d'asina.
E' inoltre ricco di lisozima (proteina con un' elevata proprietà antibatterica) in grado di proteggere il neonato da possibili patologie e che rende questo prodotto meno deperibile del latte di mucca.
Il latte d'asina è inoltre indicato per le persone debilitate o anziane che dalle sostanze contenute nel latte traggono vantaggio per l'assorbimento intestinale del calcio (importante in età avanzata per la patologia dell'osteoporosi).
Consultando internet si possno trovare vari siti con tabelle che indicano in modo schematico, ma accurato, le proprietà nutrizionali di questo latte.
Oggi vengono prodotti anche saponi con latte d'asina.

....Ma dopo tutte queste lusinghe al latte d'asina, pongo una domanda a tutti: " che fine fa il piccolo asinello? ve lo siete mai chiesti?... HELP!

giovedì 17 aprile 2008

Mai per caso!


Questo è un asino dell'Asinara (isola del nord Sardegna, famosa per il carcere).

L'ho incontrato l'estate scorsa e non per caso!

Mi trovavo all'Asinara come tappa di un lungo viaggio in moto e avevo già in mente di partecipare, al mio rientro, ad un convegno sull'onoterapia.

Sapevo già che sull'isola esistono ancora questi fantastici asini albini e non vedevo l'ora di incontrarli. Questo nella foto e uno dei pochi con le orecchie ancora intatte (se le mordicchiano per una questione di dominanza).

Sono grandi come gli asinelli sardi ma sono particolari perchè sono una razza in via di estinzione (oggi se ne contano 120 esemplari), furono importati all'Asinari nel 1800 dall'Egitto per volere del Duca dell'Asinara.

Certo qui sapevo della presenza degli asini!

Ma ritornando al concetto: un asino non si incontra mai per caso....proseguendo il viaggio sino al centro della Sardegna siamo arrivati in un campeggio (veramente pessimo) ma ormai era sera e ci siamo rimasti per la notte.

La mattina alle 7.00....IH OOOOOH!

Si! Proprio così! Affianco al campeggio c'erano 4-5 asini e mentre tutti si lamentavano della rumorosissima sveglia, io sorridevo soddisfatta.

Allora è proprio un segno del destino!

Orecchie e linguaggio


Gli asini ci dicono tutto con le orecchie! Si, proprio così! Prima di avvicinarsi ad un asino bisogna guardare bene le loro orecchie. Quando le orecchie sono dritte e rivolte in avanti, l'asino sta ascoltando. Le sue orecchie si muovono in modo indipendente e posso essere "direzionate" avanti o di lato. Quando le orecchie sono leggermente piegate indietro ed eseguono dei piccoli movimenti di rotazione, significa che non capisce bene ciò che gli succede intorno e cerca dei messaggi che lo tranquillizzino. E' pronto a mordere, quando le sue orecchie sono distese indietro verso il collo e protende quest'ultimo in avanti. Quando sta bene bene, si sente protetto e tranquillo ed in presenza di persone che non teme, le sue lunghe orecchie sono disposte orizzontalmente a 180 gradi.

Spazzola e striglia

Ho letto vari libri sugli asini e sull'onoterapia. E allora perchè scrivo questo blog? Beh è semplice...con gli asini nulla va dato per scontato."Adorano essere spazzolati..." questo lo dice il libro!Gli asini che ho io...no! O meglio lo adoreranno pure, ma bisogna trovare il metodo per farli rimanere fermi!Insomma dopo 2-3 volte in cui dopo solo un'annusatina alla spazzola e le asinelle si spostavano, ho pensato che prima di contunuare le dovevo...OSSERVARE...Gli asini si grattano in continuazione nel palo del paddock. Si grattano in modo energico ed in punti ben precisi (collo, muso, sedere), per grattarsi sul garrese si grattano a vicenda con dei morsetti e per grattarsi sulla pancia a destra o sinistra si piegano come dei contorsionisti e si danno dei morsi.Mentre le osservavo, continuavo a chiedermi perchè la spazzola o la striglia non non era di loro gradimento?All'inizio ho utilizzato la mano e le ho grattate (nel vero senso della parola) in modo energico e sono rimaste quasi immobili.Insomma...ho iniziato a seguire il loro ritmo.Così ho impiegato 2 giornate: 1 di osservazione, 1 di avvicinamento.La terza volta ho preso la striglia e con dei movimenti rotatori decisi e veloci ho inziato a pulirle.All'inizio l'asinella più giovane si è fatta spazzolare sino al collo poi sono riuscita ad arrivare sino al sedere.Insomma, si deve osservare e avere pazienza.L'asino è un animale che va lento e che proprio per questo può farci perdere la pazienza.Certe volte ci sfida...Certe volte si diverte...Non esistono regole e ne tantomeno ricette, bisogna osservare e sperimentare e capire il loro linguaggio.

Accenni di onoterapia

Mi occupo di 3 asinelle (tra poco saranno 4) di un centro.Una è ancora un puledrino ma è sicuramente la più affettuosa e quella che ha più voglia di imparare.Sono ancora da educare (l'asino a differenza del cavallo non si addestra, ma si educa!) per poi essere impiegate successivamente nell'onoterapia.L'onoterapia, o terapia assistita con l'asino, è ancora poco conosciuta in Italia e soprattutto non è una disciplina riconosciuta.Se pensiamo che ancora oggi, dopo più di 20 anni, l'ippoterapia non è riconosciuta...beh...allora credo che il nostro amico asino dovrà attendere parecchio!Eppure vi assicuro che si tratta di una terapia strepitosa, entusiamante e adattissima a persone con disturbi della sfera affettiva e della comunicazione.Mi permetto di affermare che fa miracoli anche con i normodotati...dopo tutto a chi non serve avere e ricevere affetto?L'asino per questo è un maestro!E' un animale che appena inizia a farsi accarezzare non ti lascia un attimo e se smetti ricerca la tua mano.Ti riconosce dall'odore e vuole e cerca la tua compagnia.Appena mi avvicino al paddock portano i loro musetti curiosi fuori e iniziano ad annusarmi.Allora, per farmi riconoscere avvicino la mano al loro musone...Annusano, annusano e poi soffiano...mi hanno riconosciuto!E' solo adesso mi permetto di accerezzarle.Dopo tutto io non mi farei accerezzare da qualcuno che non riconosco!Così via alle coccole!